La Puglia è in ripresa: nel 2017 il Pil è cresciuto del +1,6% |
Le anticipazioni sono contenute nel Rapporto Svimez (del: 03/08/2018)
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La ripresa ha toccato anche il Mezzogiorno ma c'è il rischio che si sia trattato di una sorta di meteora che ora lascerebbe spazio a una «grande frenata». A preoccupare è soprattutto «l'ampliamento del disagio sociale»: quasi due milioni di meridionali hanno lasciato la loro terra e metà di loro è fatta da under35.
Le anticipazioni del Rapporto Svimez non hanno lasciato dubbi: «le ombre» avanzano, appannando le luci che negli anni scorsi sembravano intravedersi. Ma nel Sud qualche luce appare, a cominciare dalla Calabria, così come appare in ripresa la ricchezza della Puglia. In generale, se nel 2017 la crescita dell’economia ha raggiunto l’1,4%, quasi alla pari con il Centro-Nord, nel 2019 non andrà oltre lo 0,7%. Non solo, i segni più, per quanto modesti, risultano privi di effetti quando si va a sondare il livello della qualità della vita.
Anzi, tra il 2010 e il 2018 il numero di famiglie meridionali dove tutti sono disoccupati è raddoppiato, raggiungendo quota 600 mila. Dopo di che spesso se un lavoro c'è è a tempo: «trappola del precariato», mal pagato e dequalificato. Tanto che l'associazione, nata per promuovere lo sviluppo del Sud, definisce «preoccupante» il fenomeno dei «working poors». Il triennio di ripresa 2015-2017 conferma che la recessione è ormai alle spalle per tutte le regioni italiane, e tuttavia gli andamenti sono alquanto differenziati. Il grado di disomogeneità, sul piano regionale e settoriale, è estremamente elevato nel Mezzogiorno.
Nel 2017, Calabria, Sardegna e Campania sono le regioni meridionali che fanno registrare il più alto tasso di sviluppo, rispettivamente +2%, +1,9% e +1,8%. Si tratta di variazioni del Pil comunque più contenute rispetto alle regioni del Centro-Nord. La Puglia, che nel 2016 aveva molto frenato (+0,2%) rispetto al positivo andamento del 2015 (+1%), rialza la testa e il Pil regionale nel 2017 si attesta a +1,6%.
Merito, in particolare, dell’industria delle costruzioni, anche in questo caso trainata dalla spesa dei fondi europei per le opere pubbliche (+11,5%), ma anche da un’intonazione positiva dell’industria in senso stretto (+9,4%).
L’agricoltura pugliese, pur con i problemi che ha vissuto e che continua ad avere, fa registrare una performance positiva (+4% nel triennio) mentre sono sostanzialmente stazionari i servizi, che registrano un modesto +0,7%.
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