Presentato il programma 2011 del Festival della Valle d’Itria |
Obiettivo: continuare l’impegno profuso nella formazione di nuovo pubblico (del: 07/04/2011)
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I titoli operistici della XXXVII edizione del Festival della Valle d’Itria disegnano un itinerario nella storia del teatro musicale dal XVII al XX secolo: da Cavalli a Krenek, dalla Scuola pugliese-napoletana a Rossini e Korngold.
Opere di raro o rarissimo ascolto, tra cui una prima ripresa mondiale in tempi moderni e due prime assolute italiane: Aureliano in Palmira di Rossini, con la parte di Arsace restituita a un interprete maschile, secondo la volontà originaria dell’Autore, che scrisse l’opera per la fulgida voce di Giovanni Battista Velluti, di cui ricorre il 150° anniversario della morte; Il novello Giasone di Francesco Cavalli riadattato da Alessandro Stradella, prima esecuzione mondiale dopo lo straordinario rinvenimento del manoscritto autografo creduto perso, che riporta alla luce il più acclamato capolavoro del XVII secolo nella versione rivisitata in chiave “modernista” da Stradella; l’inedito dittico con Der Ring des Polycrates di Korngold e Das geheime Königreich di Krenek, che riaccosta i due musicisti protagonisti di una delle più accese querelle della storia del teatro musicale novecentesco, quella che nel 1927 divise la Germania tra i fautori avanguardisti di Krenek e i puristi depositari della tradizione, che inneggiavano a Korngold.
Ai giovani artisti della neonata Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” sarà invece affidata un’opera della Scuola pugliese-napoletana.
I protagonisti delle produzioni operistiche sono, nella più pura e nobile tradizione martinese, soprattutto giovani brillanti e talentuosi, desiderosi di farsi conoscere e apprezzare anche in Italia e al pubblico internazionale che accorre in Valle d’Itria; accanto a loro, con loro, nomi illustri e gloriosi del teatro e della musica internazionale, e altri astri ancora giovani ma già affermati. |
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