“Politica martinese negli anni poco volenterosa nel rendere l’ospedale punto di riferimento della sanità pugliese” |
Asterisco interviene a margine della seduta monotematica del consiglio comunale che ha visto la presenza dell’assessore Attolini (del: 25/09/2012)
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La questione ospedale di Martina Franca, affrontata in questi giorni anche grazie al contributo di una seduta monotematica del consiglio Comunale, deve servire da insegnamento per l’intera comunità martinese.
In tanti anni i nostri referenti politici, a tutti i livelli di rappresentanza istituzionale e di differenti colorazioni, non hanno saputo riconoscere e assegnare a questo nostro territorio il valore che invece meriterebbe. Oggi ci troviamo costretti ad ascoltare le parole dell’assessore regionale Attolini che, se da una parte sembrerebbero rassicurare sul fronte della chiusura del nosocomio, dall’altra assegnano al nostro ospedale un ruolo solo secondario nel panorama della sanità pugliese, in ragione dello schema di riordino voluto dall’amministrazione della Regione Puglia.
Senza l’unità di terapia intensiva coronarica l’ospedale martinese non potrebbe essere altro se non un presidio di secondo livello, nonostante l’Utic fosse già pronto per entrare in funzione da tempo.
Utic ed emodinamica sono strutture sanitarie complesse che consentirebbero a loro volta l’attivazione o il potenziamento di altri reparti e servizi sanitari che farebbero del nostro ospedale una struttura di primo livello.
In assenza di questi reparti al presidio martinese non spetta alcun ruolo superiore se non quello attuale, dovremmo accontentarci e rassegnarci.
Ora la domanda da porsi è la seguente: “Quali sono le strutture ospedaliere di primo livello alle quali dovrebbe rivolgersi la popolazione martinese? Secondo la Regione Puglia il punto di riferimento sarebbe l’ospedale SS Annunziata di Taranto, struttura attualmente con gravi carenze e con innumerevoli e risapute criticità, sulle quali occorrerebbe intervenire.
Attorno al SS Annunziata ruotavano, solo fino a pochi mesi fa, precise volontà politiche di dismissione, laddove in mente si aveva la realizzazione del polo ospedalierio San Raffaele del Mediterraneo, quest’ultimo avrebbe rappresentato per l’intero territorio pugliese un punto di riferimento di grande eccellenza, più tardi però rimasto coinvolto in alcuni gravi casi di cronaca che ne hanno segnato prima il declino e poi il blocco definitivo del progetto.
La popolazione di Martina Franca quindi dovrebbe rivolgersi al SS Annunziata, mentre le utenze degli altri paesi della Valle d’Itria dovrebbero servirsi del nuovo ospedale che verrà costruito tra Fasano e Monopoli.
In quei paesi in cui sorgerà il nuovo ospedale è evidente come la politica abbia saputo farsi sentire, con rappresentanti istituzionali che, seppur con logiche campanilistiche, hanno saputo leggere la strategicità e valorizzare i propri territori di rappresentanza elettorale, con buona pace di quei cittadini a giusta ragione soddisfatti dell’iniziativa.
A Martina Franca, invece, si continua a vivere con il sogno di un ospedale di eccellenza, dovendo fare i conti con la carenza di personale, la chiusura dei servizi, lunghe liste di attesa, ticket, e costi sempre più elevati a fronte di un servizio a volte troppo poco efficiente.
Probabilmente i politici martinesi, al contrario di altri loro colleghi in Regione o in Parlamento, non hanno mai creduto alle potenzialità, al ruolo strategico e alle opportunità del Presidio ospedaliero della Valle d’Itria di Martina Franca.
Ancora un’occasione mancata.
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