III Edizione Premio Asterisco, il discorso del Presidente Carriero |
“Il bene va fatto senza clamore”. È un valore che perseguono anche i componenti dell’Associazione Asterisco. (del: 26/01/2013)
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Un saluto e un ringraziamento ai presenti per aver accolto l’invito dell’associazione Asterisco, che come “associazione di persone impegnate attivamente in percorsi di partecipazione alla vita sociale” anche per il 2013, ha voluto ripetere questa manifestazione, all’interno della quale è ricompresa la III edizione del premio.
Cosicché dopo Rossella Brescia, Donato Carrisi, premiati nelle precedenti edizioni, quest’anno abbiamo voluto scegliere una figura di marcata personalità religiosa.
L’attenzione che l’Associazione Asterisco pone alla valorizzazione di quanti dalle estrazioni ed dagli ambiti di interesse più disparati, contribuiscono alla valorizzazione del nostro territorio e delle nostre origini, questa volta non poteva non riversarsi su un cittadino martinese al quale vanno riconosciuti l’impegno, le capacità, la professione di una fede completamente protesa verso gli altri.
Quest’anno si è scelta, non a caso, una figura che attraverso l’ impegno missionario e per le sue peculiarità di tenace “martinese”, presta la sua opera in aree africane a difficile vocazione religiosa, ma soprattutto martoriate da faide fratricide che non sempre rivendicano il diritto di riacquisire i loro territori ancestrali. (Ricordiamo il massacro, nel gennaio 2008, di almeno cinquanta persone, soprattutto bambini, che morirono nell’incendio ap¬piccato all’interno della Chiesa di Kiambaa da un centi¬naio di persone armate di machete).
Padre Marino Gemma, è un missionario della Consolata, opera in Kenia da circa diciotto anni, è Parroco della Consolata Shrine Westland di Nairobi.
Quando mi sono cimentato nella possibilità di tracciarne un suo profilo, non ho potuto tralasciare qualche riferimento allo spirito della “missione consolata”.
La missione consolata è stata fondata da Giuseppe Allamano il 29 gennaio 1901, fu concittadino di due santi: don Bosco, che l’ha avuto studente a Torino, e Giuseppe Cafasso, che è anche suo zio materno.
Giuseppe Allamano è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 7 ottobre 1990 e la sua festa è stata fissata per il 16 Febbraio.
Tra le tante frasi che maggiormente mi hanno colpito della profonda spiritualità di questo beato, ritengo dovervene riportare qualcuna.
- “ Il bene fa poco rumore: il molto rumore fa poco bene. Il bene va fatto bene e senza rumore”.
- “I Santi sono santi non perché abbiano fatto del miracoli, ma perché : bene omnia fecerunt”;
- “Non dovete mai dire: "Questo non tocca a me".
…..ed ancora
- “La preghiera da sola può bastare a un eremita che vive da solo nel deserto, ma per formare un buon missionario (e cristiano nel mondo) ci vogliono preghiera e scienza”.
- … ed infine “ la forza che viene dai poveri”.
Tutte affermazioni che impongono riflessioni profonde, e che sortiscono grandi interrogativi sul ruolo e sulle responsabilità di ciascuno.
Come possiamo fare nostri questi insegnamenti? Può ancora essere attuale, nella nostra società a forte valenza edonistica, lo spirito missionario della consolata?
Può ancora essere attuale lo spirito missionario di Padre Mario Monegat, missionario presente a Martina dal ’43 al ‘60, dal carattere esuberante, anticonformista e trascinatore?
Può ancora ritenersi viva l’animazione vocazionale di fratel Peppino Argese, anch’egli martinese doc, che tanto ha contribuito a far ritenere nella cultura popolare, che i padri della consolata, fossero i “Padri della Pioggia”, ovviamente non solo perché in qualche circostanza, in concomitanza del loro arrivo, effettivamente piovesse abbondantemente, ma perché fonte di rinnovamento spirituale.
E come, infine, non ricordare Padre Francesco D’Aquarica, attuale vicario parrocchiale della parrocchia di San Francesco d’Assisi, il cui contributo alla formazione e alla vocazione di Padre Marino è certamente stato determinante e di profondo stimolo vocazionale, non fosse altro che per una sorta di emulazione..
Non vorrei aver posto questioni troppo grandi, anche perché la serata ha principalmente lo scopo di volerLa celebrare, ma ne ho sentito l’obbligo morale per il profondo convincimento che anche solo qualche parola, riferita da chi abbia maturato una visione della vita e del soprannaturale così diversi, possa contribuire a fornire motivi di riflessione interiore che ormai, forse, ci appartengono poco.
La ringrazio pertanto anticipatamente per quello che ci vorrà raccontare della sua esperienza di vita e che, da stasera, resterà certamente scolpito nella memoria e nei cuori di ciascuno.
A Lei resti il ricordo di questa gente di Martina che ancora si sforza di credere nelle proprie potenzialità, che resta profondamente convinta che “Il bene va fatto senza clamore”. Valori che perseguono anche i componenti dell’Associazione Asterisco.
Grazie
Giovanni CARRIERO
Presidente Asterisco
Martina Franca
III Edizione Premio Asterisco
25 Gennaio 2013
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