Tradizione e innovazione sulla scia dei quarant'anni della lirica in Valle d’Itria |
Dopo 40 anni un Festival che diventa sempre più giovane (del: 28/09/2014)
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A Milano, nel 1947, due ragazzi di 26 e 28 anni, Giorgio Strehler e Paolo Grassi, inventarono un sogno: il Piccolo Teatro di Milano.
A Martina Franca, nel 1975, un gruppo di appassionati musicofili, capeggiati da Alessandro Caroli, con il determinate supporto di Franco Punzi, allora Sindaco della città pugliese e di Paolo Grassi, all’epoca sovrintendente del Teatro alla Scala, inventarono un altro sogno: il Festival della Valle d’Itria.
Quest’anno il Festival ha celebrato il suo quarantesimo anno di vita con un programma di grande rilievo, che ne conferma la natura di eccezione culturale nel panorama internazionale. Le opere proposte sintetizzano i tre elementi chiave della storia del Festival (belcanto, barocco, scuola pugliese-napoletana) con una direzione d'indirizzo su cui il Festival della Valle d'Itria ha giocato le proprie scommesse più recenti: il Novecento italiano.
Imperativo categorico è divenuto così l’impegno della “Fondazione Paolo Grassi” che in questi anni ha inteso puntare sulla formazione del pubblico con tutta una serie di iniziative sul territorio, diluite nel corso dell’anno solare, con una necessità da soddisfare: portare la manifestazione fuori dalle mura di Palazzo Ducale, perché se Maometto non va alla montagna, allora è la montagna che deve andare da Maometto”.
Da qui l’impegno prima dell’ex direttore artistico Sergio Segalini che ha portato il Festival fuori dalla città, e poi in questi ultimi anni, sotto la direzione di Alberto Triola, la volontà di portare la manifestazione in giro per la città, in maniera quasi itinerante, senza mai dimenticare le radici a Palazzo Ducale, che resta il cuore delle iniziative in cartellone. Sono diventate nuove location la Basilica di San Martino, i conventi e le chiese, il chiostro del Carmine e il chiostro di San Domenico, divenuto ormai secondo palco della manifestazione e sede della Fondazione che porta il nome di Paolo Grassi, uno dei padri del Festival, che seppe valorizzare l’intuizione geniale di Alessandro Caroli e che oggi grazie al lavoro del Presidente Franco Punzi e dei suoi collaboratori ha fatto del Festival della Valle d’Itria una manifestazione di così grande interesse, biglietto da visita per l’intera Puglia.
Per tutte queste ragioni l’Associazione Asterisco di Martina Franca ha assegnato l’ultima edizione del Premio Asterisco al Presidente del Festival della Valle d’Itria Franco Punzi che è anche Presidente della Federmusica, la federazione che, all’interno dell’Agis, riunisce le associazioni che rappresentano i teatri di tradizione, la lirica ordinaria, i festival, le istituzioni concertistico orchestrali e le bande.
Il Premio Asterisco si pone l’obiettivo di riconoscere il lavoro di coloro che si impegnano a esportare il buon nome della città di Martina Franca al di fuori dei confini territoriali locali.
Nelle precedenti edizioni il riconoscimento era stato assegnato a Rossella Brescia, Donato Carrisi e Marino Gemma.
Per l’occasione è stato realizzato “Quarant’anni di Festival” il calendario da tavolo di Asterisco. Un’opera da collezione dedicata all’anniversario del Festival della Valle d’Itria.
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