Il potenziale inespresso del Sud |
Il PIL del Sud potrebbe crescere più del Nord, raggiungendo anche il 2% (del: 31/03/2015)
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Concludendo nei giorni scorsi il convegno all'Università di Bari sul volume “L'economia reale nel Mezzogiorno”, curato per la Fondazione Edison dai professori Quadrio Curzio e Marco Fortis, il sottosegretario Delrio ha affermato fra l'altro che nell'anno in corso il PIL del Sud potrebbe crescere più del Nord, raggiungendo anche il 2%, a fronte di un 0,7% stimato al momento per il Paese. E ha motivato tale affermazione riferendosi ai fondi comunitari 2007-2013 ancora da spendere e al nuovo ciclo di programmazione di risorse UE che sta partendo.
Se da un lato l'Esecutivo sta velocizzando investimenti rallentati o fermi da tempo, dall'altro dovranno essere le forze imprenditoriali del Mezzogiorno ad utilizzare tutte le provvidenze previste dal Governo e approvate dal Parlamento per favorire crescita e occupazione.
Larga parte delle imprese meridionali hanno capacità di esportazione di gran lunga superiori a quelle sinora manifestate e sta alla loro intraprendenza e determinazione toccare livelli più elevati.
Non sono più ammessi alibi al riguardo: possiamo lasciarci alle spalle gli anni più bui della recessione solo con uno scatto di reni che coinvolga in profondità i tessuti imprenditoriali locali, superando vecchie abitudini, pigrizie operative, tradizioni di lavoro che, se continuate per inerzia, rischiano ormai di rallentare sino alla stagnazione l'attività di imprese che, invece, hanno bisogno di esprimere tutto il loro potenziale.
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